Workshop con Antoni Muntadas
Lunedì 5 novembre 2018 i giovani artisti in residenza hanno incontrato Antoni Muntadas, artista spagnolo tra i più noti e apprezzati a livello internazionale. Nella sua produzione, che si estende dagli anni Settanta al presente, Muntadas si serve di molteplici media: fotografia, video, installazioni multimediali, interventi urbani e progetti in rete secondo modalità pionieristiche. Al centro delle sue ricerche si pone l’analisi dei meccanismi discorsivi e linguistici che danno forma all’esperienza sociale, attraverso i temi ricorrenti del paesaggio delineato dai mass media, del rapporto tra pubblico e privato.
È stato docente e visiting professor presso varie istituzioni, tra cui l’Università Iuav di Venezia, dove insegna dal 2004.
Muntadas presenta agli artisti in Manifattura una delle sue ultime pubblicazioni: Riflessioni per una metodologia del progetto.
Il punto di partenza della riflessione è costituito dal tentativo di definire cosa si intende quando si parla di progetto, forma di lavoro che caratterizza le pratiche artistiche contemporanee e che nasce, secondo Muntadas, “nel momento in cui si inizia a concepire lo sviluppo di un’opera in stretto rapporto ad un contesto”.
La metodologia del progetto si pone come diametralmente opposta alla concezione dell’oggetto artistico come fine e prodotto. Al centro del fare artistico vi è invece un processo aperto alle domande: «Chi?», «Cosa?», «Perché?», «Come?», «Dove?», «Quando?», «Per chi?» e «Quanto costa?».
L’artista mostra ai sei residenti alcuni esempi emblematici del concetto di site spefic e time specific, in rapporto a tali domande. Il primo è costituito dalle installazioni dell’artista Michael Asher, realizzate al Whitney Museum of American Art e al MOMA di New York alla fine degli anni Sessanta, per la capacità che hanno di diventare critica in atto degli spazi espositivi stessi. Nel secondo, invece, Muntadas articola un’analisi del contesto storico-temporale per il quale l’opera Guernica di Picasso è stata creata. La riflessione è ricca di spunti per la progettazione artistica: dalla raccolta e amministrazione del budget al lavoro in team, per arrivare infine ad interrogarsi sui valori e significati che l’artista con il suo lavoro porta ad una specifica collettività.