Un orto a 4 passi dal divano: nuova vita agli scarti
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Un orto a 4 passi dal divano: nuova vita agli scarti
a cura di Marco Berretti, Azienda Agricola e Fattoria Didattica Cuore Verde
In questo periodo in cui la primavera dona sempre più luce e calore alle nostre giornate, possiamo approfittarne per far spuntare nuove piantine dagli scarti delle nostre verdure.
La Natura escogita sempre tante soluzioni per far vivere, sopravvivere e riprodurre gli organismi. Tra questi, le piante, ne hanno a disposizione davvero moltissime: oltre a produrre uno o più semi, che nascondono al loro interno, riescono spesso a rigenerare radici e foglie da una singola parte del fusto. Spesso quindi, una verdura che compriamo dal contadino, non è assolutamente morta… anzi: è una pianta che potrebbe (e vorrebbe!) ancora crescere e riprodursi…dobbiamo solo darle la possibilità di farlo.
Verdure ‘da foglia’ come le insalate (non quelle nelle buste, eh!), i radicchi ‘scoltellati’, il sedano, il finocchio e alcuni tipi di cavolo, ma anche piante ‘da radice’ come le rape, i ravanelli e le carote, spesso hanno ancora integro il colletto, ovvero quel punto di collegamento tra la radice (che però spesso non c’è più o che comunque verrà mangiata!) e le foglie. Ebbene, dopo essersi gustati le radici e le foglie, se si mette questa parte a contatto con dell’acqua in un piattino e la si espone alla luce del sole (meglio se non diretta all’inizio!), si dà alla pianta la possibilità di sviluppare nuove foglie e nuove radichette, capaci di portare la pianta di nuovo in salute, facendo spuntare e crescere tante foglie, fino addirittura alla fioritura! Certo non possiamo aspettarci che da un piccolo pezzetto di carota ne spunti un’altra, ma possiamo goderci la bellezza di una rigenerazione, come se fosse una nuova nascita da qualcosa che fino a poco prima era considerato un rifiuto o, nel migliore dei casi, un ingrediente per la vellutata, dove poi tutto viene frullato!
Per avere i migliori risultati e maggiori soddisfazioni, è necessario che l’acqua venga cambiata spesso ed è consigliato anche agitarla per ossigenarla un po’. Allo spuntare delle radici sarà possibile trapiantare la piantina in un terreno fertile e leggero, con molto terriccio, un po’ di sabbia e una piccola parte di terra locale. Dopo alcuni giorni si potrà mettere la pianta alla luce diretta del sole per almeno 6 ore al giorno, per permetterle di crescere al meglio. Le nuove parti della pianta potranno essere mangiate o potrà essere utilizzata, mandandola a fiore, per riprodurre dei semi.
Se ci siete riusciti con le carote e le insalate, provate col ciuffo dell’ananas, è molto più lento a crescere, ma avrete una pianta tropicale da tenere al caldo in inverno e che magari, in qualche anno, vi regalerà un frutto speciale!
Molte piante si possono riprodurre per talea e questo metodo è utilizzato per erbe aromatiche e officinali erbacee come il basilico e la menta o per quelle perenni come la salvia, il rosmarino, l’origano, il timo e la maggiorana. In genere basta tenere delle parti di stelo o dei rametti lunghi almeno 10 centimetri, ai quali si sono tolte tutte le foglie tranne le 2 più in alto, in acqua, cambiandola ogni giorno. Appena spuntano le radichette bianche sarà possibile trapiantarle nel terreno. Esistono in commercio anche delle polveri di ormoni radicanti che favoriscono lo sviluppo delle radici, ma si può più semplicemente usare acqua bollita, a temperatura ambiente, in cui è stato infusa della corteccia di salice o della camomilla che rallentano la marcescenza dello stelo reciso e danno più tempo alla pianta di ripartire.
Poi ci sono le piante che usano il bulbo come piano di riserva per la riproduzione: è il caso delle cipolle, dei porri e dell’aglio. Appartengono alla famiglia delle liliacee e, in natura, a maturità, farebbero un bel fiore sferico con tanti piccoli fiorellini contenenti alcuni semi o, nel caso dell’aglio, dei mini agli. Ma nel caso il piano principale non riuscisse, hanno la possibilità di far ricrescere dal loro interno, nuove piante. Quindi se avete fra le mani un porro o un cipollotto, potete tagliare la parte verde e lascare solo il bianco infondo che è chiamato in questo caso il girello e metterlo in acqua: da questo spunteranno delle radici e la parte verde ricrescerà… spesso succede anche senza acqua in frigorifero!
Avendo una cipolla, con attenzione e lacrimando parecchio, si può toglierle tutta la parte esterna e lasciare solo un paio di centimetri della parte interna. Da essa, mettendola nell’acqua, spunteranno 2 o 3 cipollotti nuovi che potranno anche essere interrati. Spesso in questa stagione germoglia anche da sola, quindi, sempre togliendo tutta la parte esterna che è buona da mangiare, si salveranno i germogli interni che potranno anche essere divisi: ciascuno diventerà una nuova cipolla. Per l’aglio è ancora più semplice: ogni spicchio germoglierà e darà una nuova pianta, ottima da mangiare fresca e che poi crescerà dividendosi in tanti nuovi spicchi.
Alcuni ortaggi sono invece già pronti per essere interrati, perché è dalla terra che sono stati presi per essere portati al mercato: la patata, la batata o patata americana e il topinambur, che sono tuberi e lo zenzero e la curcuma che sono rizomi, basta porli sotto alcuni centimetri di terreno e faranno spuntare subito germogli e poi fusti e foglie, ma se sceglieremo di farli vivere non potremo mangiarli tutti: andrà lasciato almeno un pezzetto con un occhio, ovvero un germoglio. Quel pezzo potrà essere tagliato e lasciato all’asciutto per un breve periodo affinché si crei un callo che lo proteggerà dalla marcescenza.
Per le patate sarà indispensabile ricoprire ogni volta quasi totalmente il fusto, lasciando solo alcune foglie: le nuove patate verranno nello spazio superiore alla patata madre. La batata è della famiglia delle convolvulacee e si svilupperà bene anche in acqua (si inseriscono 4 stuzzicadenti nella batata lasciandone immersa in acqua solo una punta: crescerà una pianta rampicante che si svilupperà molto se si aggiungerà all’acqua delle gocce di liquido del compost.
Lo zenzero e soprattutto la curcuma danno piante più lente nella crescita e più sensibili, ma con fiori stupendi e i nuovi rizomi saranno pronti dopo 3/4 mesi, ma sarà possibile far crescere maggiormente il rizoma in più tempo, anzi si svilupperà maggiormente dopo che la parte aerea si sarà seccata.
Quando invece mangiamo un ortaggio che è il frutto della pianta, possiamo salvarne direttamente i semi contenuti al suo interno per piantarli e far crescere nuove piante che ci daranno frutti commestibili sui nostri balconi: questo vale per pomodori, peperoni, peperoncini, melanzane (solanacee), zucche, poponi e cocomeri (cucurbitacee), per tutti i legumi secchi (leguminose), alcuni semi di fiori, come quelli di papavero, di lino o di sesamo e per la frutta…ma qui si apre un mondo e forse il terrazzo non basterà!
Buon recupero e buona coltivazione!