“Trasformazione” è un’espressione della mia ricerca sulle questioni emotive umane. Le emozioni umane sono un fenomeno immateriale; per esempio, razionalità e sensibilità che trasformano la stessa persona. E ci sono sempre differenze. Così ho iniziato a immaginare: c’è un divario tra queste differenze? O esiste una relazione ambigua e sottile? Come cambia? E come si presenta questo processo di cambiamento?
Questo problema così complesso e inspiegabile, ho deciso di semplificarlo in un semplice figura geometrica base. Questo punto ha alcune idee suprematiste. Lascia che sia separato dalla sostanza stessa. Abbiamo paragonato la sensibilità a un cerchio, razionale come un quadrato, e la “qualità” della persona stessa è invariata. Quindi l’ho scomposto in diversi punti. Il cerchio formato da questi punti viene modificato in un quadrato con una linea. In questo modo, la variabile qualitativa viene resa invariata. La risposta alla domanda potrebbe essere tra le righe.
Le persone possono vedere la scena composta da segmenti di linea, indipendentemente dall’angolazione. Si può osservare che esiste una relazione sfocata e al tempo stesso chiara tra le linee in ciascuna parte. È un altro insieme. Dal rettangolo al cerchio, le persone possono osservare chiaramente questo cambiamento, ma può essere difficile per le persone descrivere accuratamente questo sentimento con un linguaggio accurato.
“Trasformazione” darà al pubblico più da pensare quando interagirà con essa, non solo in riferimento a questioni emotive. Quando ci sarai, vedrai cose diverse produrre associazioni diverse, magari l’invecchiamento o i cambiamenti sociali o qualche pensiero filosofico. Perché ci sono così tanti problemi che cambiano qualitativamente ma rimangono immutati nella loro quantità.