Tech Lab: grazie a Niccolò Villiger sappiamo “Che aria tira”
In occasione del laboratorio di Autocostruzione di centraline per il rilevamento della qualità dell’aria abbiamo intervistato Niccolò Villiger, uno dei fondatori del progetto “Che aria tira” che dal 2016 sta riuscendo a dimostrare, dati alla mano, l’emergenza inquinamento.
Chi sei e in cosa consiste esattamente il tuo lavoro? Cosa ti ha spinto a intraprendere questa strada?
Mi chiamo Niccolò e faccio parte del progetto Che aria tira in quanto attivista ambientale che ha messo al servizio della collettività una serie di idee e conoscenze apprese negli anni.
Il progetto è nato nel 2016 da un comitato di cittadini che, parlando con le istituzioni, ha appreso la necessità di avere delle centraline di misurazioni della qualità dell’aria. In particolare in un’area come quella di Firenze Nord soggetta a progetti importanti come le autostrade, l’aeroporto, lo stadio, un inceneritore; insomma cose che da un punto di vista ambientale avevano sicuramente delle ripercussioni. Tanto che gli stessi studi per approvare questi progetti hanno dimostrato un problema di inquinamento. Le istituzioni hanno ammesso di non essere in grado di coprire questo problema e così è nata l’idea di provare a costruire delle centraline a basso costo, quindi autocostruite, restando su qualche centinaia di euro rispetto a quelle di laboratorio che vanno dai 5 ai 10 mila euro.
Il dato ricavato grazie queste centraline è pubblico, viene messo su una mappa e tutti possono vederlo in tempo reale e questa è una novità, una grande innovazione. Perché è visibile anche quando non si supera il limite di legge, è interessante sapere se a casa propria si sta peggio in un determinato orario così se devo andare a correre o portare fuori i bambini posso decidere quando farlo al meglio.
Così nasce questo progetto, all’epoca folle, grazie a una raccolta fondi online che in pochissimo tempo raccoglie 16 mila euro, tanto da essere uno dei dieci migliori crowdfunding di quell’anno. Arrivati i soldi, che hanno reso più facile lo sviluppo, ci è toccato lavorare!
La cosa più bella di questo progetto è che i cittadini partecipano davvero, con tecnici e scienziati, per trovare una soluzione a un problema. Quindi non è un progetto che parte dall’alto, bensì collaborativo. C’è stato un vero proprio scambio, nel bene e nel male, con cittadini, tecnici, istituzioni.
È un progetto ufficiale che da Firenze è esploso e si sta espandendo nella parte settentrionale della Toscana, ma anche in Veneto a Venezia e ci stanno contattando da molte altre città come Torino, Milano, Genova, Padova e così via.
Il nostro obiettivo non è scontrarsi con le istituzioni che dovrebbero fare questo lavoro ma creare coscienza nei cittadini che esiste un problema inquinamento e che con i dati open, si possono sviluppare progetti futuri.
Oggi sei qui con noi per il Tech Lab. Cosa pensi di questa iniziativa di laboratori gratuiti per adulti e bambini all’interno della Manifattura?
Oggi siamo qui per il quarto laboratorio. Sono stati tutti molto affollati, per cui abbiamo dovuto anche mettere un limite perché fisicamente diventa difficile riuscire a costruire le centraline con oltre venti persone.
Per noi la proposta di laboratori in Manifattura è stata bellissima e l’abbiamo accettata subito. Farlo a un pubblico che faceva riferimento ad altre comunità e ad altri luoghi è stato molto interessante, anche perché siamo entrati in contatto con persone diverse, che avevano magari anche un approccio diverso all’argomento. È bello vedere molta gente intenzionata a partecipare e triste dover dire di no ad alcuni perché eravamo troppi, però questo ci ha dato una bella spinta e siamo contentissimi. Facciamo i complimenti all’organizzazione, a tutti quelli che si sono impegnati per questo.
Più in generale, cosa pensi della Manifattura Tabacchi? Cosa può offrire questo spazio alla gente all’interno, e non solo, del tuo settore?
Io, da fiorentino, non posso che essere contento se in un luogo così grande e abbandonato da ormai quasi vent’anni, nasca qualcosa in cui sia forte la componente sociale, di cittadinanza, in qualunque forma poi questa si esprima che possa essere con laboratori gratuiti, o uno spazio per chi vuole iniziare un’attività, oppure servizi per bambini e per le famiglie.
Non so cosa sarà esattamente la Manifattura Tabacchi tra dieci anni, quello che si legge ha degli aspetti positivi. Il fatto, per esempio, che arriverà la tranvia vicino alle Cascine. Se mantiene l’aspetto legato al sociale e al cittadino, penso che non ci sia niente di negativo; questo aspetto però credo sia importante perché ci troviamo in una zona diversa di Firenze e ce n’è bisogno.
Concludo dicendo che finalmente, negli anni, un po’ grazie anche al progetto Che aria tira, ci rendiamo conto che esiste un problema inquinamento e che va preso in considerazione da aspetti diversi. Il nostro obiettivo è aiutare a capire dove c’è inquinamento e speriamo che nasca anche qualcosa dalle istituzioni per dare delle alternative e risolvere il problema perché i dati, ad oggi, sono drastici e bisogna intervenire.