Plastic Dreams Exhibition
Una mostra collettiva di video, tra arte e musica, creata da 4:3 per gli spazi di Manifattura Tabacchi.
La mostra è Ideata da Amar Ediriwira, direttore creativo di 4:3, e da Gennaro Leone, curatore senior di Boiler Room.
Plastic Dreams Exhibition è realizzata da 4:3, l‘innovativa piattaforma di Boiler Room per film e video arte, che per la prima volta ha portato in Italia uno dei suoi progetti. Gran parte delle opere della mostra sono veri e propri video musicali che grazie al connubio tra musica e immagini sono il mezzo ideale per smuovere riflessioni e intuizioni nel pubblico, ma che raramente entrano a far parte del circuito delle gallerie o delle mostre d’arte contemporanea, come sottolinea il curatore Amar Ediriwira.
Se da una parte la tendenza generale degli ultimi anni, in particolare di Boiler Room e 4:3, è quella di passare dal fisico al digitale portando in streaming dj set ed eventi, per questa mostra il percorso è stato inverso: alcuni dei video online sulle due piattaforme sono stati selezionati per il progetto site specific pensato per gli spazi di B9.
Questo passaggio aggiunge alla dimensione visuale quella del contesto, portando gli spettatori a riconsiderare il ruolo centrale che questo gioca sulla percezione dell’arte. Il risultato è un’esperienza immersiva e totalizzante.
La mostra è visitabile solo la sera, per garantire il massimo coinvolgimento e aumentare la suggestione creata dalle luci e dai video proiettati negli spazi dell’ex-complesso industriale; il percorso si snoda attraverso due degli edifici della Manifattura, partendo dal primo piano di B9 per uscire dai seminterrati di B8.
Gli spazi al primo piano sono semi bui, illuminati da luci colorate che ridisegnano l’ambiente, incorniciando i video, esattamente come accade per il reel di 4:3, inserito in una struttura cubica e visibile solo da un’oblò.
Proprio lì accanto si trova il video di Jacob Satterwhite, con Blessed Avenue: perversioni virtuali e immagini queer immerse in un mondo parallelo e senza regole. Nel grande spazio adiacente, separate da abbaglianti luci bianche, si trovano altre tre proiezioni: Holly Herndon & Jlin (feat Spawn) con il video Grandmother diretto da Daniel Costa Neves, Lafawndah featuring Reba Maybury con Substancia e Breathing Alone di Hanna Perry, che insieme riescono a comunicare un misto di estasi, paura e inquietudine.
Nella sala vicina c’è Still Life di Oneohotrix Point Never, con la regia di Jon Rafman e Daniel Lopatin: un misto tra anime, hentai, video game anni’80 e film documentario, che sconcerta e affascina al tempo stesso, una sorta di spaccato su disperazione e feticismo.
Scendendo al piano inferiore, nel seminterrato, si entra in una dimensione quasi priva di luci dove si viene accolti dal ritmo dirompente di T69 Collapse di Aphex Twin diretto da Weirdcore, degno successore di Chris Cunnigham. Il video è un divenire di forme e metamorfosi che collassano su se stesse in un universo distopico e allucinogeno.
Entrando nella piccola stanza adiacente c’è un altro esempio della regia di Weirdcore dove il suo stile camaleontico si adatta alla musica di Jeremy Deller e Cecilia Bengolea con il video di Bom Bom’s Dream.
Il 20 luglio, il closing party di Boiler Room, ha celebrato la conclusione della mostra Plastic Dreams realizzata da 4:3, l‘innovativa piattaforma di Boiler Room per film e video arte, che per la prima volta ha portato in Italia uno dei suoi progetti.
Percorrendo il lungo spazio del seminterrato si arriva a Fiorucci Made Me Hardcore di Mark Leckley che ci mostra i rave in tutta la loro essenza: persone che ballano senza sosta, in estasi, senza vergogna, senza schemi e con uno stile decisamente non replicabile.
L’ultimo video è mistico, quasi mitologico, esotico nella sua sacralità e riverenza, come l’eco di un dio: Light Luxury di Aisha Devi e Tianzhou Chen ha una fotografia impeccabile e ci mostra immagini senza tempo che raccontano di uomini, mostri e divinità.
Risalendo verso il Cortile della Ciminiera si ha la sensazione di aver fatto un lungo viaggio pensato per aprire varchi attraverso tecno utopie, distopie artificiali e realtà suggestive. I temi trattati dalla mostra sono approfonditi da una rassegna cinematografica curata da 4:3 e proposta tra gli eventi del programma di Manifattura Tabacchi. I film proiettati sono: If I think of Germany At Night che tratta della scena elettronica tedesca; Kuso, il film di debutto di Flying Lotus e Synthethic Pleasure, un road movie del 1995.
Plastic Dreams si posiziona quindi come una naturale estensione dell’innovativo lavoro che 4:3 ha fatto nell’ultimo anno collaborando con realtà come: la New York Public Library, Club 2 Club di Torino, Palais De Tokyo e il collettivo d’arte DIS di New York.
Boiler Room è una piattaforma globale di music broadcasting che organizza e trasmette sessioni di live dj set in tutto il mondo. Fondata a Londra nel 2010, Boiler Room ha ospitato spettacoli in più di 150 città, da Stoccolma a Shanghai. La sua programmazione musicale, originariamente focalizzata sulla musica elettronica come garage, house, techno e dub, si è rapidamente ampliata includendo altri generi, tra cui grime, hip hop, classica e jazz. Dal 2018 Boiler Room ha 60000 visualizzazioni mensili, 3 miliardi visualizzazioni totali fino a oggi, 7300 ore di contenuti con oltre 6000 artisti.
4:3 è l‘innovativa piattaforma di Boiler Room per film e video arte soprannominata “Netflix for the underground”. 4:3 esplora attraverso i suoi contenuti temi come performance, identità, cultura e subcultura giovanile. Fin dal suo lancio nel giugno 2018, 4:3 collabora con artisti come Flying Lotus, Holly Blakey, Janelle Monae, Charles Atlas, Jenn Nkiru, Ryuichi Sakamoto, Elijah Wood, Peaches, John Akomfrah and Leilah Weinraub.