La Meraviglia – Residenze d’Artista
Il secondo ciclo del progetto triennale
La cura, La meraviglia, L’armonia
curato da Sergio Risaliti
Il 2 settembre iniziano le nuove Residenze d’Artista di Manifattura Tabacchi
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»).
Negli spazi di Manifattura Tabacchi, a partire dal 2 settembre 2019, sei giovani artisti internazionali saranno impegnati per circa sei mesi nel nuovo ciclo di residenze.
La residenza è curata da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, e fa parte del progetto triennale LA CURA, LA MERAVIGLIA, L’ARMONIA. Dopo La cura, anche quest’anno 6 giovani artisti si confronteranno con lo spazio e la storia di Manifattura Tabacchi in un percorso di intensa ricerca artistica che prevede incontri, laboratori e collaborazioni.
Le residenze si concluderanno con l’esposizione di opere individuali ideate e realizzate dagli artisti e lavori collettivi scaturiti dai workshop in una mostra allestita negli spazi del B8, l’edificio destinato a ospitare le iniziative legate all’arte contemporanea nell’ambito del programma di attivazione di Manifattura Tabacchi. Edificio che ha già ospitato la prima edizione di residenze conclusasi a marzo con la mostra La cura.
Dopo l’inaugurazione dei suoi spazi dedicati all’arte del fare, B9, la sfida consiste nel lanciare il programma dedicato all’arte contemporanea targato Manifattura Tabacchi, di cui questo ciclo di residenze d’artista è un nuovo significativo capitolo.” Michelangelo Giombini, responsabile sviluppo prodotto MTDM.
Gli artisti saranno seguiti nel loro percorso da Sergio Risaliti e da Paolo Parisi, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, confermato nel ruolo di tutor delle residenze. Come già nella passata edizione, La Cura, i sei artisti avranno a loro disposizione un atelier in Manifattura Tabacchi e la possibilità di confrontarsi periodicamente con artisti, curatori, critici invitati a tenere brevi workshop.
Tra gli invitati di quest’anno ci saranno Ra di Martino, Elena Mazzi, Pantani Surace, Stefania Galegati, Goldsmith Chiari, e Robert Pettena che svolgerà un laboratorio dedicato alla mappatura eclettica del patrimonio artistico e manifatturiero della città e dell’area metropolitana. Gli artisti residenti incontreranno anche Domenico Bianchi, Alberto Garutti, Giacinto di Pietrantonio e Cristiana Perrella.
I protagonisti di questa edizione, la cui sperimentazione spazia tra fotografia, pittura, disegno, scultura, installazioni e video saranno:
Nato a Ulaanbaatar, Mongolia nel 1994. La sua ricerca artistica si sviluppa intorno all’idea di cambiamento che è intrinseca di tutte le cose. Con lo scorrere del tempo, ogni oggetto, ogni essere, perde il suo significato originale e assume una nuova accezione, una nuova funzione. Qualunque energia non si esaurisce mai, ma cambia la propria forma con il tempo, creando un’energia differente. L’essenza rimane invariata, immutata, tuttavia si modifica il suo significato d’essere.
Nata a Theran, in Iran, nel 1989. Artista e graphic designer iraniana. Ha completato gli studi di grafica nel 2014 e sta attualmente frequentando l’Accademia di Belle Arti a Torino. Persegue con il suo impegno artistico una silenziosa ribellione alla mancanza di libertà personale e culturale in Iran.
Nata a Marmara Ereglisi, in Turchia, nel 1993. La sua ricerca si interroga sull’identità, intesa come interazione con l’ambiente circostante, sull’ambiente stesso e la comprensione che abbiamo di esso. Opera tramite installazioni site specific di vario genere, proiezioni e sculture.
Nata a Modena nel 1992, vive e lavora a Bologna. La sua ricerca artistica si concentra su una pratica di studio e sperimentazione dei materiali che la circondano, sul cambiamento e decadimento fisico di alcuni tipi di organico e sull’accostamento a materiali sintetici, sulla loro ambiguità e dicotomia. Il suo lavoro spesso passa da appunti fotografici, campioni di materiali e trova il suo ordine e compimento in installazioni ambientali o in sculture di grandi dimensioni, dove l’opera si manifesta e si svela in momenti diversi, invadendo lo spazio dello spettatore che si trova così immerso in un mondo insolito e alieno, una ‘zona’ dove lo spazio ribolle di materia. Una mitologia della materia aniconica ma non prima di narrazione.
Nata a Putignano, in provincia di Bari, nel 1994, vive e lavora tra Monopoli e Lecce. La ricerca di Anna Dormio è rivolta alla manipolazione delle superfici e delle identità di oggetti e corpi. Attraverso la commistione di varie tecniche artistiche, prevalentemente pittura e fotografia, compie prelievi/appropriazioni di frammenti, scarti, brevi testi, appunti dimenticati o perduti, antiche fotografie, su cui apporta interventi pittorici o da cui derivano lente e continue accumulazioni, in grado di riconfigurare la loro identità e rigenerarne il senso. Un’azione affettiva e semantica con cui rielabora piccoli eventi originati dalla casualità, dalla perdita o dall’abbandono.
Nato a Termoli nel 1990, vive a Firenze. Il suo lavoro verte sulla struttura e la storia dell’immagine e della visione, sviluppandosi su una concezione duale tra i fenomeni normativi ed espressivi delle narrazioni. Da qui un interesse digressivo sulla questione della sessualità concepita come elemento entropico delle strutture sociali.
“Qualcosa di simile che funzionava nelle botteghe dei maggiori artisti in una inarrestabile competizione tra le diverse generazioni. Quella Firenze ha prodotto cose meravigliose in tanti settori, generando sentimenti di meraviglia che investono tutti noi ancora oggi. Manifattura Tabacchi sta contribuendo al nuovo rinascimento fiorentino, una fase di rinnovata creatività e competizione culturale che rende la città un laboratorio diffuso di creatività contro la conservazione che vorrebbe vivere di rendita di posizione. Ecco perché abbiamo chiesto a questi giovani artisti di concentrarsi su una parola magica come “meraviglia”. Meraviglia è forse la prima emozione che destò l’uomo dall’incoscienza godendo dello spettacolo della natura, meravigliandosi del proprio pensiero e delle proprie capacità manifatturiere. S’incrociarono fatto straordinario e irreversibile il sentimento e la cosa. L’intelligenza e la fantasia. ” Meraviglia” è il termine che funge da cornice e punto di partenza al gesto artistico, adatto al progetto globale di Manifattura Tabacchi dove il sapere è essenzialmente legato al saper fare contro la ripetizione di modelli, gli stereotipi, il sempre uguale. Sei giovani artisti di diversa cultura e preparazione daranno vita così a un’esperienza di nuovo-rinascimento. Perché l’arte è da sempre produzione di cose meravigliose.” Sergio Risaliti, curatore delle Residenze d’Artista di Manifattura Tabacchi.