TFC / Toast Fried Chicken | Toast Project Space

di Giuseppe Abate, a cura di Elena Bray

 

Dal 17 novembre al 2 dicembre

 

Opening | venerdì 16 novembre alle 16.00

“Perchè quando sei il migliore, tutti quanti vogliono un pezzetto di te” KFC, Chicken Town, 2019

Il lavoro di Giuseppe Abate, presentato e pensato per gli spazi di Toast, ripercorre gli ultimi anni della sua ricerca sui materiali organici derivati dalla lavorazione degli scarti dell’industria del pollo. Attraverso espedienti chimici ed artigianali, quello che resta dell’animale dopo il consumo alimentare viene trasformato in materia utile a riformulare tecniche pittoriche, scultoree e di conciatura e lavorazione della pelle. Non è però solo l’utilizzo pratico ad interessare Abate, bensì il pollo diventa all’interno della sua ricerca un innesto per attivare riflessioni legate alla società, al consumo e alla pubblicità.

In occasione della mostra TFC sarà esposta l’opera To get to the other side. Questo elemento è anche al centro della rivista realizzata appositamente per l’esposizione e vista come una estensione di essa nello spazio e nel tempo. La rivista, che contiene diverse immagini appartenenti all’archivio visivo di Abate, è frutto di un lavoro corale e si serve delle vesti grafiche della coolness tipiche della pubblicità di moda, per sovvertirle internamente, attraverso una operazione mimetica che ne lascia però intravedere le fratture.

 

Giuseppe Abate

Dopo una laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha conseguito nel 2020 un MA in Material Futures alla Central St Martins University di Londra. Il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie, musei ed istituzioni tra cui: Copperfield Gallery (Londra 2023); Galleria Michela Rizzo (Venezia 2021); Spazio Cabinet_Studiolo (Milano, 2020); Galleria ADA (Roma, 2019); Assam State Museum (Guwahati, India, 2017); Museo Nazionale della Montagna (Torino, 2016). Nel 2023 è vincitore di una open call su invito per la realizzazione di una fontana nella Corte Ovest di OGR di Torino. Nel 2018 è stato finalista del Premio Cairo.

 

Elena Bray

Ha conseguito un master in Management dei Beni Culturali alla 24Ore Business School di Roma nel 2021; si è laureata precedentemente in Filosofia Magistrale all’Università degli Studi di Torino con una tesi in Estetica del Brutto. Da due anni sviluppa progetti espositivi ed editoriali con artisti in spazi di ricerca, oltre ad aver collaborato con diverse residenze d’artista tra cui CRIPTA747 a Torino e Via-Farini-in-Residence a Milano.