La Cura | si conclude la mostra delle prime residenze d’artista

La Cura | mostra

Residenza d'artista
primo ciclo 2018-2019

info e orari

Sabato 18 maggio 2019 si conclude la mostra La Cura, risultato della prima edizione delle Residenze d’artista ospitate dalla Manifattura Tabacchi, ideata e curata dallo storico dell’arte e direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti.

Sei giovani artisti hanno realizzato 15 opere, individuali e collettive, legate a un ampio e inclusivo concetto di Cura, inteso anche come dedizione all’arte, percorso di ricerca e rispetto dell’ambiente in cui viviamo.

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Dama

MOHSEN BAGHERNEJAD MOGHANJOOGHI
2019
dimensione variabile
cemento, gessetto su tela

La cosa che ha incuriosito l’artista in residenza alla Manifattura Tabacchi è l’architettura che stava cambiando, un avvenimento. Far parte di questo cambiamento come l’ultima persona che ha visto e vissuto l’aspetto originale lo ha portato ha riflettere sulle pareti, un supporto usato spesso nel suo lavoro artistico, come forme che cambiano ma tengono loro capacità. Ha usato l’intonaco del muro, materiale che ha visto sempre l’ambiente dall’interno, la relazione tra la facciata interna ed esterna del muro è esattamente quella tra Mente e Corpo. L’intonaco è stato poi mischiato con cemento e soldato di rame per la creazione delle piante.

L'artista

proxima centuari

Matteo Coluccia
2019
legno, tela, smalto a solvente, vetro
261x335 cm

Proxima Centauri si configura come un monumentale portafotografie, in tutto e per tutto simile a un normale portafotografie acquistabile nei negozi, al cui interno è presente una scritta: festa. L’opera si presenta come un’apparizione e, nonostante la mole, non impone una lettura precisa ma innesca nel fruitore un immediato contatto e una riflessione sul continuo procedere degli eventi; rimanda a una propria, antica intimità, toccando, a tratti, la contemplazione della vita e della morte. L’oggetto, che per consuetudine viene inteso come contenitore del ricordo, si fa memento e avvalendosi del linguaggio proietta, chi lo osserva, a indagare ciò che non è ancora stato sottomesso all’ambito della conoscenza.

L'artista

Schwimmflügel- I Haven't Dreamed of Flying for a While

Lori Lako
2019
due braccioli gonfiabili e fondale pvc
550x250 cm

ll mineralogista tedesco Abraham Gottlob Werner nel 1814 scrisse un importante libro intitolato “La Nomenclatura dei colori’’: esso rappresenta il primo rilevante tentativo di minuziosa descrizione delle tonalità di colore esistenti sulla Terra, riassunte in uno schema cromatico. Il libro non solo descriveva e dava un nome alle sfumature dei colori ma, per ognuno, indicava esattamente dove trovarli in natura, evidenziando con il linguaggio la poesia che si genera dall’osservazione. Questo volume precedeva la diffusione del mezzo fotografico, per cui ha rappresentato uno strumento valido per il lavoro di ricerca di molti scienziati ed artisti. Affascinata da questa dimensione tangibile di riferimento al colore, l’artista ha deciso di servirsi della catalogazione di Werner, traducendo digitalmente le undici tonalità di blu presenti nel libro, facendo sì che esse si fondano tra loro, sfumando l’una nell’altra: è così che crea il fondale per la sua opera. In questo spazio galleggiano i due braccioli gonfiabili bianchi, che sulla loro superficie riportano il disegno di un tentativo fallimentare di volo. Essi stanno sospesi nella mancanza di un corpo che li abita. L’opera prende il titolo “Schwimmflügel” dal termine usato in tedesco per indicare i braccioli da mare. La traduzione letterale in italiano è “ali da nuoto”. Ali-mare, braccia-cielo: si forma un incrocio immaginario che intralcia il sogno ancestrale di attraversare il blu. Intralcia, ma non impedisce.

L'artista

Asshole

Stefano Giuri
2019
bronzo lucidato a specchio, calcestruzzo
dimensioni variabili

Asshole è il titolo dell’opera prodotta da Stefano Giuri all’interno della residenza artistica svolta presso la Manifattura Tabacchi di Firenze. Si tratta di una serie di sculture in bronzo lucidato a specchio derivate da calchi di fori di proiettili. Colpi sparati durante l’occupazione tedesca di cui resta una traccia nelle pareti degli edifici della manifattura, rimasti fino ai giorni nostri come una traccia di un passato tragico. Evidenziando una zona rimossa della storia, attraverso la distanza quasi infrasottile che sta tra la traccia e la sua copia, e interpretando l’impronta come il contatto di un’assenza, si genera uno scarto che sta tra la riproducibilità e uno scostamento minimo dalla realtà.

L'artista

Faces

Gioele Pomante
2019
gesso e spray
450x210 cm

Una materia rigida e pure dinamica, trasforma. Luoghi immaginari, mondi altri. Calchi di superfici plastiche interne che diventano paesaggi plastici esterni, proiezione di un moto interiore. Interno ed esterno, paesaggi universali e pure intimi. Micro e Macro cosmo si incontrano, dialogano. Luce e ombra, tensione superficiale, proiezione di paesaggi intimi in costante mutamento emotivo, alterazioni atmosferiche esterne e intime, dove il fuori e il dentro arrivano a confondersi. Parte di un universo infinito, abitiamo e siamo abitati. Soggetti del tempo che trasforma le cose. Luoghi vissuti o paesaggi lontani e solitari, territori sconosciuti dove poter immaginare o sperare nuovi inizi. Qui ci incontriamo, sulla pelle delle cose.

L'artista

Venetian

2018-2019
olio su tela
dimensioni variabili

Venetian nasce dal desiderio di affrontare la pittura attraverso la ripetizione. Si tratta di una serie di dipinti di varie dimensioni, basati su un’immagine presa come fonte originale che viene liberamente replicata. Questa ripetizione assume il ruolo principale del processo artistico e va a sottolineare l’unicità di ogni riproduzione “manufatto”. Questo metodo permette all’artista di liberarsi da concetti precostituiti sulla sua pittura e, nello stesso tempo, lo unisce all’immagine ripetuta, instaurando una sorta di fedeltà ad essa.
Per realizzare questi dipinti, l’autrice prende l’immagine-fonte (Frank Duveneck, Venetian girl, 1880) con la intenzione di crearne una copia ma, durante le fasi di esecuzione, la trasforma in una nuova entità. Le decisioni sul colore – se si tratti di usare una palette intensa o attenuata – derivano da una reazione emotiva immediata che ha nei confronti del dipinto in quello specifico momento. In questa serie, i colori sono piuttosto monocromatici e silenziosi. La figura nel quadro quasi scompare ed è necessario che l’osservatore sforzi l’occhio per trovarla.
Quello che all’artista interessa è di ritrarre un aspetto intimo di questo personaggio, oltrepassando la dimensione puramente figurativa ed entrando in un’atmosfera dinamica, sfuggente e viva, grazie alla quale si possa cogliere lo stato vulnerabile, spesso malinconico del soggetto dipinto. Queste immagini sono quasi come cifre emotive, evocanti particolari stati d’animo che possono essere vissuti profondamente soltanto in solitudine.

L'artista

residenza d'artista

progetto triennale Manifatturanaturacultura
a cura di Sergio Risaliti

2018-2020

LA CURA LA MERAVIGLIA L’ARMONIA è un progetto interdisciplinare, sul breve, medio e lungo periodo che trasformerà la Manifattura Tabacchi, nel triennio 2018-2020, in un grande laboratorio di arte, pensiero, poesia, nuova bellezza. Ogni anno, un grande tema, pensato e ridefinito in relazione all’identità storica e futura del luogo, della città ma anche in senso globale e che diventerà il centro intorno cui ruoteranno riflessioni, confronti, produzioni, in un processo creativo che coinvolge il pensiero e il fare arte in tutta la sua complessità.