Regeneration Yoga: introduzione al Pranayama
Regeneration Yoga [Home Edition]
introduzione al Pranayama
di Sara Beccari, insegnate di Ashtanga Vinyasa
Nel rispetto delle misure di prevenzione previste dal Dpcm 22/03/2020, purtroppo non è stato possibile registrare le video lezioni a cura di Sara Beccari come previsto e comunicato. L’appuntamento con l’insegnante di REGENERATION YOGA sarà comunque sul blog di Manifattura con approfondimenti sulle posizioni di Ashtanga Yoga e i loro benefici
Pranayama è un termine che deriva dal sanscrito ed è composto dalle parole: prana, che significa “energia, forza vitale” e ayama che significa “estensione”, “espansione”. Pranayama può essere tradotto letteralmente come “espansione della forza vitale”, racchiude le tecniche di respirazione da cui partire per la pratica Yoga e generare benessere e serenità per mente e corpo.
Segui la lezione di Sara Beccari in diretta su Zoom, ogni martedì e giovedì alle 11:30!
Per partecipare, scrivere all’indirizzo email: sarabeccari88@hotmail.it
“Il senso che dai a una cosa dipende da te. Il significato deriva dal tuo passato, sei tu che stabilisci il significato. Ricorda dunque: ascoltandomi evita di sovrapporre un significato alle mie parole. Cerca di ascoltare anche il mio punto di vista, non limitarti ad ascoltare le mie parole ma cerca di capirne il senso”. Osho
Ci vuole tempo per avere una pratica di Yoga davvero ‘meditativa’. Quando si comincia il percorso di Yoga, si inizia il proprio Sadhana (il proprio percorso, il proprio impegno quotidiano). Questo dovrebbe essere coltivato giorno dopo giorno per lavorare sulla sfera emotiva, mentale, sulle proprie capacità, su ogni aspetto di noi stessi.
Il nostro corpo è il nostro veicolo per calmare la mente. E’ necessario trovare una via di accesso per quietarla perché il cambiamento e la trasformazione sono possibili ma siamo noi che nutrendo consapevolezza possiamo creare una mente stabile e centrata.
Non ci accontentiamo di gioie momentanee. Cerchiamo la nostra pace interiore. Questa viene dall’esperienze di una mente calma. Una mente che ha lavorato a silenziare i propri pensieri e come dicono i Sutra di Patanjali: lo Yoga ci aiuta a calmare le fluttuazioni della mente.
Dobbiamo permettere al corpo di guarire con l’amore e nuotare in profondità, nella profondità di ciascuno per cercare di capirsi e conoscersi. Non dobbiamo avere paura di chi siamo. Fai di ogni tuo passo una tua scelta, crea te stesso e assumitene l’intera responsabilità.
L’importanza del Pranayama
Il respiro influenza il nostro stato d’animo. Imparare ad ascoltare il proprio respiro è una chiave di lettura su come siamo, chi siamo e saperlo gestire significa imparare a conoscersi. Come una madre premurosa insegna al suo bambino a camminare senza il suo aiuto, così la mente attenta dello yogi insegna ai sensi a essere liberi da turbamenti. Con una pratica continua i sensi si liberano dal desiderio degli oggetti. Ognuno dovrebbe eseguire il Pranayama – tecniche di respirazione – senza mai eccedere, senza forzare polmoni e diaframma. Se invece riusciamo a respirare in modo uniforme riusciamo a portare ai nervi benessere e quindi la serenità di mente e carattere.
Il Pranayama è consigliabile eseguirlo dopo una pratica di Asana (posizioni) di almeno un 15 minuti.
Ujjaya Pranayama: come eseguirlo
Il primo Pranayama da apprendere è proprio Ujjaya Pranayama che serve come respirazione da usare nella pratica di asana, quindi in movimento. E’ bene mettere da subito delle basi solide al nostro grattacielo.
- Sedersi in una posizione comoda, mantenendo la schiena eretta e tesa
- Abbassare la testa portando il mento verso l’incavo fra le clavicole e lo sterno
- Distendere le braccia appoggiando la parte posteriore del polso sulle ginocchia
- Unire le punte dell’indice e pollice (gesto denominato Jnana Mudra)
- Chiudere gli occhi e rivolgerli internamente
- Espirare completamente
Fare un’inspirazione lenta e profonda attraverso le narici. Il passaggio dell’aria che entra è sentito all’attaccatura del palato e genera un suono sibilante che dovrebbe essere udito.Fare attenzione a non gonfiare l’addome nell’inspirazione.
L’intera regione addominale dal pube allo sterno deve essere tirata verso la colonna vertebrale (fase chiamata Puraka). Espirare profondamente fino a che i polmoni siano completamente vuoti. Il passaggio dell’aria sul palato dovrebbe generare un suono aspirato (fase chiamata Rechaka).
Ripetere i cicli per 5-10 minuti, tenendo gli occhi completamente chiusi.
Poi distendersi a terra per Savasana, il rilassamento finale.
Quando il Pranayama viene eseguito in modo corretto è molto intenso, per questo alla fine è necessario il rilassamento anche del corpo.
Benefici: ossigena i polmoni, elimina la flemma, rende resistenti, calma i nervi e tonifica tuttol’organismo.
Raccomandazione per le gestanti: evitare i trattenimenti del respiro (sia a polmoni pieni che a polmoni vuoti).
Buona pratica!