Fotografare lo spazio – 5 visioni di architettura e interni selezionate da mòno
Saper Fare [Home Edition]
fotografare lo spazio
5 visioni di architettura e interni
di Jacopo Menzani
mòno
Tendiamo spesso a sottovalutare l’importanza di ciò che ci circonda, il valore di elementi architettonici e di design che giudichiamo ‘normali’ perché ci passiamo di fronte ogni giorno, da sempre. Il fotografo d’architettura, o di interni, ha il compito di rendere eccezionale lo spazio, qualsiasi esso sia, quello straordinariamente bello, ma anche quello squallido, quello appena costruito e quello demolito.
Alcuni occhi durante questi 200 anni di storia del mezzo fotografico sono stati in grado — a mio avviso — di rappresentare questi volumi meglio di altri, con delle peculiarità spiccate che hanno fatto scuola. L’elenco sarebbe lunghissimo, questa è una selezione molto stretta dalla quale però si possono cogliere numerosi altri spunti.
Bernd e Hilla Becher
La scuola di Düsseldorf
Bernd e Hilla Becher non si sono limitati a documentare maniacalmente l’architettura tedesca con le loro ‘tipologie’, hanno bensì elevato la fotografia analitica a ricerca artistica, dopodiché con la Scuola di Düsseldorf hanno formato la generazione di fotografi che ha cambiato il linguaggio dell’immagine alla fine del ‘900.
Typologies of Industrial Buildings
di Bernd Becher, Hilla Becher
MIT Press Ltd, 2004
libro
Julius Shulman
Il modernismo in America
Questo simpatico signore ha iniziato a fotografare con Richard Neutra e Rudolph Schindler, due dei maggiori esponenti dell’architettura modernista americana, per poi diventare forse il più celebre fotografo d’interni del mondo. Il suo archivio, attualmente custodito dal Getty Research Institute, è una specie di bibbia dell’architettura dagli anni ’30 in poi. É andato in pensione alla fine degli anni ’80 con l’avvento del post-modern che non ha mai sopportato…
Julius Shulman. Modernism Rediscovered
di Pierluigi Serraino
Taschen GmbH, 2018
libro
Robert Venturi e Denise Scott Brown
L’approccio tecnico-analitico
Sono due architetti e come tanti architetti sono appassionati di fotografia, il loro è un approccio tecnico, teso allo studio delle simbologie e dell’urbanistica. Imparare da Las Vegas è un testo sacro dell’architettura del XX secolo. Venturi, Scott Brown e Izenour hanno studiato il linguaggio architettonico e simbolico della città che non dorme mai per poi scrivere un ‘manuale’ del post-modernismo che stava per arrivare e del quale sarebbero stati esponenti di spicco.
Imparare da Las Vegas. Il simbolismo dimenticato della forma architettonica
Robert Venturi, Denise Scott Brown, Steven Izenour
Quodlibet, 2018
libro
Gabriele Basilico
Il paesaggio urbano
Non si parla di questo argomento senza chiamare in causa Basilico, la fotografia d’architettura è stato il suo mestiere ed è diventata soprattutto una ricerca sul paesaggio, industriale e non, italiano e non. Una poetica inizialmente quasi involontaria, maturata in uno degli sguardi più profondi sul mondo delle costruzioni e delle rovine. Beirut 1991 (2003) non è un libro facile da trovare ma a mio avviso rimane la sua ricerca più intensa.
Beirut 1991 (2003)
di Gabriele Basilico
Baldini & Castoldi, 2003
libro
Guido Guidi
La ricerca delle piccole cose
Guidi ha uno sguardo unico sul paesaggio, una grande sensibilità per la straordinarietà del normale, un linguaggio sussurrato fatto di dettagli e momenti sospesi nel tempo. Esponente della corrente dei paesaggisti italiani che negli anni ’80 ha rivoluzionato sottovoce il modo di osservare una certa provincia del nostro paese, nel 2006 pubblica Bunker un viaggio fotografico che ripercorre l’Atlantic Wall per 6000 kilometri, una specie di appendice visiva approfondita del capolavoro di Paul Virilio Bunker Archeology pubblicato nel 1975. Il breve documentario di Daniele Pezzi e Agostino Cordelli è uno sguardo molto diretto e visivamente evocativo sull’approccio di Guidi alla fotografia.
Bunker
di Guido Guidi
Mondadori Electa, 2006
libro
Bunker Archeology
di Paul Virilio
Princeton Architectural Press, 2009
libro