TOAST #4 / “FACCIATOSTA RECORDS” DI ENNE BOI
“Una cosa inesistente nel momento in cui si concretizza, per quanto assurda, sgangherata o con poco senso razionale, diventa più reale del reale in qualche modo.”
IN MOSTRA DAL 18 SETTEMBRE AL 2 NOVEMBRE 2019 ALL’INTERNO DI TOAST PROJECT SPACE
L’intervento realizzato appositamente per TOAST da Enne Boi trasforma lo spazio nel temporary shop di Facciatosta Records, un’etichetta discografica fasulla specializzata in edizioni su 45 giri di brani musicali tratti da film erotici di serie B.
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Per TOAST Project Space, Enne Boi (1989) ha immaginato lo spazio come il temporary shop di una casa discografica specializzata in colonne sonore di film erotici, Facciatosta Records. TOAST è stato ancora una volta plasmato dalla potenza di un’idea, presentandosi con quattro file di scaffali riempiti dalle copertine policrome dei 45 giri, dipinte dall’immaginario del suo creatore, e la gigantografia del logo nero su bianco dell’etichetta impressa sulla facciata anteriore.
L’opening di TOAST ha assunto tutte le caratteristiche dell’inaugurazione di un temporary shop: distribuzione preliminare di volantini nei canali di settore e DJ set a opera di DJ Per Signora (Luigi Presicce, in qualità di curatore per l’occasione), che ha invitato il pubblico a scratchare i dischi.
Tutto in regola, una sola peculiarità: Facciatosta Records non esiste. L’intervento si fa così rappresentazione dell’essenza stessa del fare arte, smarca preconcetti, restituisce all’immaginazione e alla creazione il suo ruolo primario, superando la distinzione tra realtà e finzione. Enne Boi ha selezionato i dischi e dipinto le rispettive copertine sulla base della sua interpretazione dell’erotismo legato al cinema e alla commedia televisiva sexy degli anni ’70, evocazione nostalgica e al tempo stesso ironica di un immaginario passato, i cui archetipi compaiono sotto una luce alleggerita da giudizi e incursioni moraliste.
L’idea per Facciatosta Records trae origine dal dialogo tra Enne Boi e Luigi Presicce e dall’esplorazione del rapporto tra musica e arte attraverso l’abolizione di alcuni tabù che le riguarda entrambe. Da una parte la sacralità della pittura, dall’altra l’intoccabilità dei dischi. Con questo intervento, Enne Boi non solo mette alla prova sfidandole questa classe di relazioni, ma ripensa anche il tradizionale rapporto tra spazio, opera d’arte e spettatore, presentando un lavoro che è dirompente nella sua immediatezza. Questo è il motivo per cui un’operazione artistica simile trova la sua dimora naturale nello spazio di TOAST, perché si colloca al di fuori non solo degli schemi di dominio istituzionale e non si sofferma sul contorno e la forma, tendenza che di consueto allontana dal dialogo e dall’arte stessa, ma piuttosto si fa espressione di un tipo di linguaggio che mira al cuore del contenuto.
Enne Boi
Nasce a Cantù (Como) nel 1989. Dal 2008 al 2010 frequenta il corso di Pittura e Arti Visive presso la NABA di Milano, dove fonda il collettivo F84 insieme a Nicolò Bruno, Gianluca Craca, Ronny Franceschini, Giulia Serafini e Cecilia Valagussa, con cui lavora per quattro anni realizzando innumerevoli progetti di arte partecipata. Nel 2013 si trasferisce a Gent, in Belgio, dove consegue una laurea specialistica in Fine Arts presso la KASK School of Arts e vince il primo premio Stitching René Bruynseraede – De Witte voor Multimediale Vormgeving. Dal 2014 inizia la sua collaborazione con Archiaar Gallery (Bruxelles) ed espone il suo lavoro in mostre personali e collettive presso istituzioni e musei europei tra cui Amadeo de Souza-Cardoso Museum (Amarante), Museu de l’Empordà (Figueres), San Pietro in Atrio (Como), Centre de la Gravure Museum (La Louvièr), Centre Culturel Le Beffroi (Montrouge), Cultuurcentrum Zwaneberg (Heist-op-den-Ber), Royal Military Museum (Bruxelles) e Croxhapox (Gent). Attualmente vive e lavora a Bologna.
Luigi Presicce
Nato a Porto Cesareo (Lecce) nel 1976, vive a Firenze. Nel 2007 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive Fondazione Antonio Ratti, Como, con l’artista Joan Jonas. Nel 2008 a Milano è al workshop in Viafarini con l’artista Kim Jones. A Milano, nel 2008 lancia Brownmagazine e Brown Project Space. Nel 2011 fonda a Lecce “Archiviazioni”. Nel 2012 prende parte ad Artists in Residence al MACRO, Roma, estendendo l’invito a nove artisti. Dal 2010 è coinvolto nel progetto Lu Cafausu che promuove La festa dei vivi (che riflettono sulla morte), con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel. Dal 2016 è membro della Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce. Con Francesco Lauretta nel 2017 crea a Firenze la Scuola di Santa Rosa. Partecipa allo Studio Program 2018 presso Artists Allianc inc, New York. Nel 2018 e 2019 cura: il Simposio di pittura alla Fondazione Lac o le Mon, Extemporanea-play, presso Trebisonda, Perugia e Forme uniche nella continuità dello spazio, presso Rizzuto Gallery, Palermo. Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011) e Long Play, MAGA, Gallarate (2012). Dal 2012 è impegnato nel ciclo performativo, Le Storie della Vera Croce e in un progetto di formazione L’Accademia dell’immobilità.