q-bic | Marco e Luca Baldini, i progettisti di B9
I progettisti di B9
Marco e Luca Baldini sono i fondatori di q-bic, lo studio che ha curato la progettazione degli spazi di B9.
q-bic nasce dal connubio delle professionalità, Marco, designer, e Luca, architetto. Grazie a questa commistione portano avanti progetti in molteplici direzioni, in modo naturale e innovativo. Le loro esperienze variano dagli allestimenti temporanei, al teatro e dall’architettura al design.
La voglia di sperimentare e approfondire nuovi campi della progettazione li ha portati a lavorare in diversi ambiti, soprattutto nel campo della ristorazione, dove hanno ricevuto notevoli riconoscimenti grazie alla loro prerogativa di rinnovare lo scenario locale attraverso una progettazione non convenzionale. A Firenze hanno portato a termine operazioni dall’impatto disruptivo per l’immagine della città. Attraverso i loro metodi progettuali riescono a rigenerare luoghi in decadenza raccontandone la storia, esaltandone il fascino regalato dal tempo e sfruttando allo stesso tempo l’innovazione e la tecnologia come mezzo per l’inserimento di nuove funzioni; l’obiettivo è sempre quello di rendere lo spazio confortevole e accogliente per chi lo vivrà.
Tra i lavori che hanno dato loro più visibilità si ricordano La Ménagerè e Ditta Artigianale, locali dedicati al food, entrambi nell’area centrale di Firenze. Uno degli ultimi locali appena inaugurato, che i progettisti reputano rappresentativo per loro, è Moebius, un cocktail bar dell’area milanese ricavato da un capannone industriale.
Luca e Marco parlano della rigenerazione di Manifattura e del loro lavoro
Il progetto di Manifattura Tabacchi
“Siamo innamorati di Manifattura Tabacchi: le sue grandi dimensioni, la sua architettura e i segni del tempo che la caratterizzano le donano il fascino tipico degli spazi post industriali. Quando ci hanno contattato per proporci di partecipare al suo recupero è stata davvero una piacevolissima sorpresa.”
Manifattura Tabacchi è un’architettura razionalista dalle forme pulite, che testimoniano il rigore progettuale tipico dell’epoca. Ha lavorato al suo progetto Pier Luigi Nervi, uno dei guru dell’edilizia di quel periodo. I 16 edifici dell’ex complesso industriale sono caratterizzati da strutture in cemento armato con una scansione delle travi e dei pilastri molto particolare, derivata dalle molte possibilità di sperimentazione tipiche di questa tecnica costruttiva. Rappresenta per Firenze una grande eccezione nel tessuto urbano, che non ospita molti altri edifici produttivi o industriali, contrariamente ad altre città che ne sono ricche.
Uno degli obiettivi principali del recupero di Manifattura è quello di ridare vita ad un luogo che da sempre ha fatto parte della città, ma che in pochi hanno avuto modo di conoscere dall’interno. Proprio per questo motivo l’idea è quella di portare nuove funzioni all’interno della struttura, per renderla una città nella città, in grado di attrarre, integrare e accogliere le più diverse esigenze. Tutto questo deve avvenire passando per il racconto di cosa era la Manifattura Tabacchi di ieri, con le sue strutture industriali, i grandi spazi e il fascino del tempo. Si deve agire quindi mantenendo il più possibile l’aspetto unico del luogo e del suo passato, ma inserendovi tutto ciò che serve per poterlo vivere quotidianamente in modo confortevole.
Gli elementi che caratterizzano B9
Per il progetto di B9 abbiamo dovuto pensare a come inserire dei contenuti nuovi, delle funzioni, all’interno di un edificio industriale prettamente a carattere produttivo, senza snaturarne l’aspetto, caratterizzato dal fascino dato dall’abbandono.
Ad esempio le grandi vetrate, che separano gli spazi pubblici dagli spazi di lavoro dei maker, sono costituite dalle finestre recuperate dalla ristrutturazione dell’edificio B6, in cui avrà sede il Polimoda.
Ogni cosa all’interno dello spazio rappresenta un piccolo pezzo della storia di Manifattura, anche il bancone del bistrot è stato ricostruito riproducendo il vecchio bancone della mensa ritrovato in uno degli edifici.
“Altro elemento importante è la Fabbrica dell’Aria, che racconta molto bene quello che sarà Manifattura Tabacchi in futuro, cioè un luogo molto attento alla sostenibilità e alla qualità dello stare, del vivere e del respirare, in modo naturale senza grandi artifizi. È come un manifesto della Manifattura di domani, e quindi siamo contenti che sia ben in vista al centro del progetto di B9.”
La scalinata esterna, che permette il collegamento tra interno ed esterno e colma il grande dislivello prima presente tra i due spazi, rappresenta perfettamente il concetto di trasformazione, di cambiamento che questa rigenerazione ha portato a B9. Quello che una volta era il piano di carico, un luogo che non veniva vissuto e che era un ostacolo per fruibilità degli spazi è stato trasformato, non solo in un punto di passaggio che unisce il Cortile della Ciminiera a B9, ma anche in un luogo di aggregazione dove ci si può sedere, mangiare, parlare o godersi l’evento in programma.
Una delle difficoltà maggiori è stata quelle di tenere presente che l’allestimento di B9 è temporaneo, infatti a due anni dalla sua apertura i contenuti di B9 verranno spostati in altri tre edifici molto più grandi. B9 è un prototipo, un manifesto di ciò che sarà Manifattura. Rappresenta anche la volontà della direzione di aprire questo luogo al pubblico il prima possibile, per renderlo permeabile alla comunità che lo circonda e arricchirlo con la presenza delle persone, senza dover aspettare tutti gli anni necessari al suo completamento.
B9 B there
B9 è un luogo caldo, quasi domestico per quanto stupefacente. Riesce ad accogliere qualsiasi tipo di pubblico, mette a suo agio sia il ventenne che l’operaio che ha finito il turno, sia lo studente del Polimoda che il turista. A seconda del momento della giornata si trasforma per seguire le esigenze di chi lo frequenta: da caffetteria a cinema all’aperto, da spazio eventi a piazza per laboratori e spettacoli.
“Grazie anche alle sue dimensioni, Manifattura Tabacchi ospiterà tutte le funzioni presenti in una città: scuole, uffici, residenza, luoghi dedicati ad arte artigianato, ospitalità alberghiera. Sarà un condensato di vita e di quello che è il mix di una città. Ci sono altri luoghi simili nel mondo, come l’LX Factory di Lisbona o Il Matadero di Madrid, ma gli altri luoghi quasi sempre vanno in direzioni più precise e forse non sono ad ampio spettro come il progetto di Manifattura.”
Marco Baldini
“Noi siamo in generale sempre tanto più soddisfatti dei nostri lavori quanto più i nostri lavori fanno star bene le persone. Quando si unisce la contentezza di chi ha fatto l’operazione in termini imprenditoriali a quella di chi frequenta il luogo allora riteniamo di aver fatto un buon lavoro. Quando un posto è vissuto e vivo è difficile riportare tutto questo a un dettaglio del progetto. Nei nostri lavori difficilmente ci sono dei segni eclatanti che lasciano il segno da soli, ma sono fatti di tanti tasselli che tutti insieme creano armonia senza essere invadenti, sommandosi per ottenere un risultato.”
Luca Baldini
Chi entra a B9 resta colpito dall’architettura, come dall’interior design e affascinato dalla varietà di contenuti che vi trovano posto: arte contemporanea, cibo, cultura, intrattenimento, artigianato, innovazione e sostenibilità.
I Nuovi progetti in corso
Per Manifattura ci occuperemo anche della progettazione e dello sviluppo degli spazi esterni. Insieme al paesaggista Antonio Perazzi stiamo delineando quelli che saranno gli assi di collegamento, le corti, i cortili, le piazze e le piazzette tra i vari edifici e che quindi andranno a legare tutte le attività e le funzioni contenute nell’ex complesso industriale. È un tipo di progettazione su scala completamente diversa rispetto al progetto di B9, è una nuova sfida molto interessante.
Parallelamente abbiamo iniziato sviluppare la progettazione degli edifici che un domani ospiteranno in grande quello che adesso è B9: spazi commerciali, aree coworking, spazio d’arte, atelier di artigiani, laboratori, bar, ristoranti e spazi per eventi.