Design e arte: i maker di B9
Mono, Canificio e Duccio Maria Gambi
Hanno intenti comuni e per quanto provenienti da formazioni e mondi diversi si trovano a collaborare a progetti affini. La loro visione spazia dal design al restauro di mobili antichi, passando per l’arte.
La presenza di Mono, Canificio e Duccio Maria Gambi ha regalato a B9 la possibilità di essere arredato con i mobili e gli oggetti che selezionano, creano e vendono: uno show room abitabile e suggestivo dove il visitatore può usare e toccare il prodotto, avendo la possibilità di vedere anche gli spazi in cui questi maker lavorano quotidianamente.
Mòno
Jacopo Menzani e Sasha Ribera hanno unito i loro obiettivi, il loro senso estetico e le loro professionalità diventando Mòno e dando vita a una collaborazione fluida, sempre in evoluzione e alla ricerca di nuove contaminazioni. Hanno scelto B9 come sede delle loro attività perché cercavano uno spazio polifunzionale che potesse essere laboratorio, magazzino e show room. Poter condividere il luogo di lavoro con altri professionisti a loro affini è stato il valore aggiunto che cercavano.
Jacopo Menzani è di formazione fotografo e il suo percorso lo ha portato a Mòno in modo graduale, passando per l’arte.
“Mi sembra di vedere qualcosa di nuovo nel progetto di B9: dei contenuti di alto livello finalmente tutti nello stesso posto e questo mi rende molto speranzoso.”
Jacopo Menzani, co-founder Mòno
Sasha Ribera ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed ha lavorato come restauratore, uno dei ruoli che ricopre anche all’interno di Mòno.
“Ci deve essere un’evoluzione dell’artigianato in arte, però legata a quella che è la tradizione. Può essere una riscoperta di mestieri persi che possono essere ritirati fuori e contestualizzati in maniera diversa, mi dispiacerebbe perdere la parte artigianale, il ‘saper fare’.”
Sasha Ribera co-founder Mòno
Canificio
Jacopo Addini non è un antiquario, non è un restauratore: è Canificio.
“Manifattura dà la possibilità di avere un richiamo internazionale, cosa che a Firenze molto spesso manca da questo punto di vista. Quindi un hub di grandi maestranze, di artigianato di alta qualità e di ricerca di alta qualità.” Jacopo Addini, founder Canificio
Canificio è un atelier di modernariato che si occupa anche di arti applicate del Novecento, design e arte in senso stretto. La sua selezione di mobili e oggetti si basa sulla ricerca di archetipi che facciano da filo conduttore, dall’arte primitiva e al post moderno. Attraverso questa ricerca Canificio evidenzia la sovrapposizione delle forme, che si ripetono e si sovrappongono, rimetabolizzandosi a vicenda nell’arco degli anni.
Jacopo Addini ha una formazione da architetto. Per diversi anni ha lavorato nel cinema e nell’arte contemporanea, esperienze che hanno dato forma al suo progetto, caratterizzato da una grande creatività che lo rende unico nel suo genere.
Duccio Maria Gambi
Crea mobili che sono delle vere e proprie opere d’arte. Il suo è un design di ricerca che sta tra l’arte e l’artigianato, sperimenta forme e materiali per dare vita a sculture funzionali.
L’orizzontalità è una componente fondamentale del lavoro di Duccio Maria Gambi ed è ciò che definisce la sua produzione: i piani orizzontali permettono di appoggiarsi, sedersi e riporre oggetti.
Duccio Maria Gambi ha studiato a Firenze e Milano per poi spostarsi in Olanda e in seguito a Parigi, dove ha vissuto e lavorato per diversi anni. Ha deciso di tornare nella sua città natale, Firenze, dove persegue uno stile fatto di linee semplici e materiali dal peso specifico importante.
Duccio Maria Gambi è un designer.
“La condivisione sulla produzione manuale e artigianale secondo me è fondamentale, perché c’è molto scambio visivo, in un coworking artigianale puoi percepire quello che è l’hardware della produzione. Manifattura Tabacchi può diventare un network e riuscire a fare da base per l’evoluzione, la creatività, l’arte e la contemporaneità su Firenze.” Duccio Maria Gambi